• Ottobre 18, 2024

Meloni demolisce la scuola pubblica con l’autonomia differenziata

 Meloni demolisce la scuola pubblica con l’autonomia differenziata

“Un paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” (Italo Calvino)

La situazione

Il governo di Giorgia Meloni continua a dimostrare la propria lontananza da quelle che sono le reali esigenze delle persone e i problemi del nostro paese. In particolare sul tema della scuola e dell’istruzione.

L’approvazione della proposta dell’autonomia differenziata e l’istituzione del liceo Made in Italy rappresentano, per l’appunto, degli esempi eclatanti. Non solo perché non danno alcuna risposta utile e concreta agli studenti, alle famiglie e ai lavoratori della scuola, ma soprattutto perché non faranno altro che penalizzare ancora di più l’apprendimento, la formazione e lo sviluppo delle competenze dei giovani allievi.

 

Le conseguenze dell’Autonomia Differenziata e del liceo Made in Italy

L’autonomia differenziata con la riduzione delle risorse per l’istruzione nelle regioni del sud provocherà una scellerata differenziazione territoriale dell’offerta formativa tale da non poter garantire equamente il diritto allo studio, con un conseguente aumento della povertà educativa nelle aree depresse maggiormente a rischio; la seconda, ovvero il liceo “Made in Italy”, settorializza l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze dei giovani studenti, offrendo loro un metodo di studio limitato ai fini della scelta e dell’accesso ai successivi percorsi universitari.

È veramente da irresponsabili decidere di attivare un progetto pilota dal futuro incerto, già bocciato, tra l’altro, dalle famiglie e dagli studenti vista la bassissima percentuale di iscritti, che rischia di ledere e condizionare negativamente la vita di centinaia di giovani per una fallimentare esperienza, con l’incognita di una probabile interruzione del percorso.

 

Garantire il diritto allo studio investendo nella scuola pubblica

Alla scuola italiana non servono le vuote azioni di stampo propagandistico messe in campo dal governo, con scelte che tendono a generare maggiori problemi piuttosto che intervenire e risolvere quelli già esistenti. Ciò che serve è che lo Stato investa le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio a prescindere dalle condizioni economiche delle famiglie e dei propri territori.

La scuola pubblica deve essere una scuola inclusiva sul piano sociale, didattico e culturale. Pertanto, vanno messe in campo azioni concrete per renderla gratuita ad ogni livello di istruzione, contrastando la dispersione scolastica e abolendo definitivamente il precariato. Inoltre è fondamentale coprire le cattedre ancora scoperte, favorire un migliore apprendimento diminuendo il numero di alunni per classe, rimuovere le barriere architettoniche e sensoriali per offrire ogni sostegno necessario agli alunni con disabilità.

 

Stefano Ioffredo
Segretario Provinciale della Federazione di Napoli di Sinistra Italiana;
Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana.

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